Conosciamo il loro contenuto ma al contempo il momento in cui li scartiamo infonde in noi una sensazione di sorpresa, come fosse sempre Natale: non a caso si chiamano box sorpresa. Detti anche mystery box, per chi non li conoscesse si tratta di fortunatissimi pacchi, pacchetti e pacchettini che sono già entrati in moltissime case. Si tratta di un fenomeno che nasce oltreoceano e che proprio in America è esploso a partire dal 2010 diventando un vero e proprio fenomeno di costume che ha inevitabilmente contaminato il resto del mondo, Italia compresa.
Come funziona? Molto semplice: basta trovare la tipologia di prodotto a cui siamo interessati (da quelli enogastronomici al vestiario, fino ai beni per la cura della persona e quelli dedicati ai nostri amici animali), il sito che meglio soddisfa le nostre necessità (e forse qui è il difficile), abbonarsi pagando un costo fisso al mese e aspettare di ricevere comodamente a casa il nostro ordine.
Nel solo 2012 – negli USA – sono stati investiti in società di subscription commerce 195 milioni di dollari – CB Insights
Nel Belpaese vanno forte già da qualche anno le scatole di bellezza con prodotti cosmetici di ultimissima tendenza nel campo beauty: con un abbonamento che va da circa dieci euro a un massimo di un centinaio di euro (a seconda dell’abbonamento scelto) ogni mese si possono ricevere comodamente a casa e senza alcun costo aggiuntivo di spedizione 5 o 6 prodotti esclusivi.
Questo sistema non vale soltanto per le beauty box: ogni abbonamento di prodotti (da quelli primari a quelli più stravaganti) funziona in questo modo. Scegli, ti abboni e ricevi la mystery box. Ovviamente diverso è il prodotto, diverso sarà anche il costo del servizio.
Un’idea di cui possiamo beneficiare noi stessi o, perché no, pensarlo come un regalo speciale o addirittura utilizzarlo per fare la spesa, con i siti specializzati nella vendita di prodotti biologici e di vini pregiati a costi competitivi. Se pensate che sia finita qui, beh, vi sbagliate di grosso.
Non saranno box sorpresa, ma in rete è possibile abbonarsi a qualunque tipo di servizio: dalla musica ai film, dai giochi ai servizi telefonici.
Il “subscription commerce”, abbreviato dagli addetti ai lavori in subcom e traducibile in italiano come “ecommerce in abbonamento”, è un fenomeno in rapidissima crescita, che nel 2014 vedrà molti nuove realtà affacciarsi al mercato, in competizione con player già affermati, tra cui anche veri e propri gorilla come Amazon stessa.
The Honest Company, azienda subcom fondata da Jessica Alba, ha già raccolto più di 50 milioni di dollari di finanziamenti
Ciò che si evince è che creare abbonamenti conviene sia per le aziende che per gli utenti. Se però tale modello di marketing appena dieci anni fa sull’online restava di nicchia, a ben pensare nella realtà esiste già da tempo e gli abbonamenti mensili a magazine e riviste ne sono un chiaro esempio.
In queste pagine scopriremo man mano – e metteremo alla prova – i vari servizi disponibili, oltre a raccontare quelli che più ci sorprendono tra quelli disponibili nel mondo.
Giulia Perfetti
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