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Disdetta operatori telefonici: come disdire l’abbonamento (anche con smartphone) in caso di rimodulazioni o altro

Rimodulazione = revisione o riorganizzazione secondo un nuovo schema o sulla base di esigenze diverse.

Il dizionario dice poco di un termine con cui tanti, loro malgrado, hanno dovuto prendere confidenza negli ultimi mesi.

Si sta parlando spesso, infatti, di “rimodulazione” in riferimento ai piani tariffari proposti dai diversi operatori telefonici.

TIM, Vodafone, Tre Italia e Wind (queste ultime due, in attesa della fusione): tutti, prima o poi, hanno deciso di mettere mano alle tariffe dei loro abbonamenti, in genere per trasformarli da mensili a piani con pagamento “ogni 4 settimane”, e le novità si susseguono a tamburo battente; questa, ad esempio, è l’ultima in arrivo da Wind.

Così facendo, però, le cose cambiano sostanzialmente per noi consumatori: chi prima pagava 12 mesi di abbonamento ora si ritrova, praticamente, a doverne pagare 13 (visto che l’anno è composto da 52 settimane e 52/4 dà come risultato, appunto, 13).

In sostanza gli operatori hanno introdotto – chi prima chi dopo – quella che secondo alcuni può essere considerata l’equivalente di una “tassa occulta”, che alza (dell’8% abbondante) il costo annuo dell’abbonamento attraverso una variazione unilaterale delle condizioni del contratto.

Ancora, ci sono casi come quello (recente) di TIM che il 15 giugno 2016 ha soppresso alcuni piani tariffari trasformandoli in “TIM Prime Go”, non prima di aver alzato il suo prezzo di 0,49€ a settimana.

In casi come questi noi clienti abbiamo almeno la possibilità di recedere, in base all’articolo 70 comma 4 del Decreto Legislativo 259 del 2003, anche se le modalità di disdetta variano da operatore a operatore. Cerchiamo di scoprirle in una breve panoramica (valida a oggi, 20 settembre 2016)

TIM

Entro la data in cui vengono introdotte le nuove condizioni contrattuali, è possibile:

  • cambiare piano tariffario senza costi aggiuntivi, scegliendone un altro all’interno del paniere di offerte TIM;
  • recedere dal contratto.

In questo secondo caso, non ci sono costi o penali, a meno che abbiate un abbonamento – di quelli da 24 o 30 mesi – con smartphone (o tablet, o altro dispositivo) incluso: quando è così, infatti, vengono addebitate in un’unica soluzione tutte le rate residue.

Per recedere da un contratto, è necessario inviare a TIM una disdetta. Come si fa?

  • chiamando il 409162 e seguendo le istruzioni della voce guida
  • chiamando il 119
  • mandando un SMS al 119 e inviando l’apposito modulo compilato in tutte le sue parti; il modulo si trova in questa pagina del sito TIM e può essere consegnato direttamente online, mediante la propria area riservata, oppure via posta ordinaria all’indirizzo che trovate indicato all’interno del documento scaricato. Per l’invio della disdetta, ad esempio, è:
    Telecom Italia S.p.A. c/o Abramo Customer Care S.p.A. Casella Postale 500 88900 – Crotone (KR)

Attenzione però: la cessazione comporta anche la disattivazione definitiva del numero di telefono, che quindi andrà perso. L’ultima alternativa che vi segnaliamo, dunque, è anche una delle più comuni: passare a un altro operatore.

In questo caso è bene contattare il nuovo fornitore per conoscere le modalità specifiche del trasloco del numero di telefono: sarà proprio esso a fornirci tutti i documenti e le indicazioni necessari.

La portabilità, infatti, è gratuita, a meno che non abbiate acquistato uno smartphone a rate: in quel caso bisogna liquidare a TIM tutto quanto non sia stato ancora pagato, prima di “cambiare aria”.

nuovo logo tim
il nuovo logo di TIM (fonte immagine: http://bit.ly/2cji02I )

Vodafone

La procedura di disdetta di un abbonamento mobile con Vodafone è molto simile, ma con una premessa: l’operazione deve essere realizzata principalmente online sul sito, quindi è utile crearsi un account (se già non ne avete uno).

Pare infatti non esserci un numero di telefono dedicato, ma allora chi non ha dimestichezza con internet come fa? Può rivolgersi a un negozio Vodafone o a un centro convenzionato e presentare lì la propria esigenza, anche se – probabilmente – ci vorrà più tempo.

La logica da seguire, poi, è la stessa vista da TIM: in caso di rimodulazione si può recedere senza costi né penali * entro la scadenza indicata, mentre invece chi vuole disattivare un servizio o disdire anticipatamente deve andare nella pagina dedicata del sito Vodafone, scegliere tra ricaricabile e abbonamento (in base a come è fatto il proprio piano) e compilare il relativo modulo.

* a meno che abbiate acquistato un device con la formula del pagamento a rate mensile, o abbiate scelto una promozione che abbatteva i costi di attivazione o che prevedeva vincoli temporali.

logo vodafone

Wind

Anche qui non sono previste penali per la portabilità verso un altro operatore, sempre che nell’abbonamento del telefonino non fossero compresi anche i costi mensili per l’acquisto a rate di uno smartphone: in quel caso per chi vuole recedere dal contratto con Wind non c’è rimodulazione che tenga, tocca pagare la maxirata finale per saldare tutti i costi ancora non sostenuti.

Chi invece vuole disdire il proprio abbonamento a Wind, a esempio perché lo stava usando su una seconda SIM ma a seguito della rimodulazione delle tariffe ritiene che con sia più conveniente, deve anzitutto verificare che nel contatto non ci siano vincoli di tempo o penali per la disattivazione anticipata: in caso contrario, vanno onorati o comunque bisogna versare il corrispettivo.

Dopodiché è necessario inviare l’apposito modulo, scaricabile in questa sezione del sito, a mezzo raccomandata A/R inserendo i dati dell’intestatario della SIM e allegando la fotocopia della carta d’identità. Il tutto dovrà essere spedito all’indirizzo: Wind Telecomunicazioni S.p.A – Casella Postale 14155 – Ufficio Postale Milano 65, 20125 Milano (MI).

logo wind

Tre Italia

Il caso della disdetta Tre è un po’ più macchinoso rispetto agli altri, perché la compagnia si affida molto a delle formule in abbonamento e spesso associa a una SIM – con traffico incluso – anche l’acquisto di uno smartphone, con la modalità del pagamento a rate: è difficile, quindi, che non ci siano costi di disattivazione.

Chi recede anticipatamente è tenuto al pagamento della maxirata finale in un’unica botta, e quando le penali sono così impegnative può essere più conveniente portare il contratto alla sua naturale scadenza.

L’unica “via di fuga” indolore è il recesso dall’abbonamento sottoscritto con H3G – Tre Italia entro 14 giorni dalla sottoscrizione, possibile solo se il contratto è stato attivato online o via telefono – in osservanza del Codice sugli acquisti a distanza. In questo caso, l’eventuale disdetta va inviata a: Casella Postale 133, 00173 Cinecittà – Roma, a mezzo raccomandata A/R.

Questo in linea generale, e ci aggiungiamo che è previsto un preavviso di 30 giorni e che l’operazione può essere fatta anche chiamando il 133 o il numero verde 800.17.97.97 oppure inviando una mail con PEC all’indirizzo servizioclienti133@pec.h3g.it;

dopodiché, però, è importante verificare le condizioni contrattuali prima di muoversi, perché in ogni diversa formula di abbonamento Tre sono indicate anche le condizioni per il recesso – che possono essere diverse a seconda del piano scelto e delle sue condizioni, o di eventuali promozioni di cui si è usufruito in partenza.

Fermo restando che il recesso anticipato comporta il pagamento in un’unica soluzione di tutte le rate mancanti, per il servizio Free, per esempio, è previsto un costo di 50€ a carico di chi esercita la facoltà di restituire lo smartphone tra il 60esimo e il 30esimo giorno precedenti la scadenza; inoltre la risoluzione anticipata costa 100€, e anche chi dovesse restituire un terminale riparato con parti non originali presso centri di assistenza non autorizzati da Tre è tenuto al pagamento di 100€.

Un altro caso è quello di chi ha attivato un’offerta Full SIM: se vuole recedere in anticipo sarà tenuto a pagare un corrispettivo di 49€ per la disattivazione.

Per tutte le casistiche, comunque, vi rimandiamo alle condizioni del contratto.

negozio tre centro commerciale il giulia
fonte immagine: http://bit.ly/2czVR0L

Poste Mobile

Naturalmente anche PosteMobile offre la possibilità di disdire l’abbonamento telefonico, e lo fa – altrettanto naturalmente – a mezzo di un semplice modulo da inviare mediante raccomandata A/R a PosteMobile S.p.A Casella Postale 3000 – 37138 Verona (VR).

In alternativa si può inviare lo stesso documento, con allegata la fotocopia della carta d’identità e del codice fiscale, al numero 800 242 626; infine c’è una modalità ancora più rapida: la consegna del modulo compilato all’ufficio postale più vicino.

In ogni caso, il costo per la disdetta varia tra i 20 e i 90 euro.

PosteMobile prevede il rinnovo automatico del contratto, per uguale periodo, alla scadenza naturale – che può essere di 12 o 24 mesi; è dunque importante specificare che si desidera che la richiesta di disattivazione venga presa in considerazione entro 60 giorni dalla ricevuta della comunicazione, e muoversi con almeno due mesi d’anticipo rispetto alla naturale scadenza, in modo da evitare il rinnovo automatico.

logo postemobile

Purtroppo non è semplice fornire un quadro completo della situazione, un po’ perché è in continua evoluzione (le cose cambiano anche nel giro di poche settimane) e un po’ perché le casistiche sono così numerose che è difficile tracciare delle linee guida – oppure analizzarle tutte.

Per esempio, in questo post abbiamo preferito non approfondire la situazione dei contratti “Business”, che seguono a loro volta un altro percorso ancora; oppure non abbiamo parlato di operatori che, oggi come oggi, hanno quote di mercato ancora molto limitate, tipo Tiscali Mobile, o ancora gli operatori virtuali di rete mobile (i cosiddetti MVNO), come Linkem, CoopVoce e Fastweb solo per citare i più famosi.

Speriamo comunque di avervi dato qualche indicazione utile per sapere come muovervi e cosa può comportare la disdetta anticipata di un contratto con un operatore telefonico; se avete esperienze relative a questo tema da raccontarci, vi aspettiamo nei commenti 😉

Alessandro Fumagalli

web editor at Axura
since 1984, leggo e scrivo e "bloggo" ovunque e in qualunque momento (a volte persino nel sonno 🙂 ). Convinto che "La vita va affrontata anche in salita" ho aperto un sito di ciclismo e sono arrivato alla sala stampa del Giro d'Italia prima di provare a tramutarmi in web editor.
Alessandro Fumagalli